Canosa

La sera del 6 novembre 1943 le città di Canosa e di Molfetta subirono un terribile bombardamento ad opera della famigerata Luftflotte tedesca. Oggi, nell’80esimo anniversario del tragico evento, abbiamo intervistato lo storico Francesco Morra, esperto della seconda guerra mondiale e autore della tesi in Master in Storia e Storiografia Multimediale: “I segreti di una incursione aerea – Canosa di Puglia 6 novembre 1943″.

Nel 2014, nel suo libro “Top secret Bari, 2 dicembre 1943. La vera storia della Pearl Harbor del Mediterraneo” e nel documentario per la Rai, La Grande Storia, “2 dicembre 1943: inferno su Bari”, aveva accennato a questo episodio bellico poco conosciuto. Ci può dire qualcosa di più?

Le due città furono colpite la stessa sera del 6 novembre 1943. Di questi eventi bellici se ne è sempre saputo pochissimo perché sono scarse le notizie presenti all’Archivio di Stato di Bari su Molfetta e quasi nulla su Canosa, a parte la documentazione dei danni  accertati dal genio civile. Addirittura a Canosa, su quell’avvenimento, che pure causò oltre 50 morti, calò un oblio della memoria pubblica sconcertante che non ha forse precedenti in nessun altro caso di bombardamenti. Fu un tale shock per i cittadini canosini che non si capacitavano del bombardamento, che col tempo misero in dubbio la stessa matrice della strage. 

Le macerie delle case dopo il bombardamento (ph Biblioteca parr. “Margherita Chiancone”)

Gli avvenimenti del bombardamento di Canosa

Ma cosa avvenne di preciso?

Nel corso della notte tra il 6 e il 7 novembre 1943, la II Luftflotte, l’aviazione tedesca di stanza in Italia, lanciò una serie di “attacchi di disturbo”, incursioni aeree effettuate con singoli aeroplani, lungo le coste della Puglia e della Campania. La direttrice d’attacco sulla costa adriatica fu Termoli-Foggia-Bari. Nel corso di questi raids le bombe sganciate dagli aerei colpirono diverse località: Secondigliano, Albanova, Capodichino, Salerno in Campania, la periferia di Foggia. Tra le ore 20.00 del 6 novembre e le ore 4.00 del 7 novembre gli aerei tedeschi effettuarono più volte raids sul porto di Bari. Durante questa serie di attacchi furono colpite Molfetta intorno alle 20.30 (5 le vittime) e Canosa di Puglia alle 21.15 (53 vittime).

Aereo tedesco della seconda guerra mondiale

Una città in stato di shock

Uno shock per i cittadini di Canosa ma perché? In fondo, si era già in guerra...

Perché quella sera a Canosa le locali truppe inglesi di stanza nella città, i Royal Corps of Signals (unità delle tramissioni) avevano organizzato una festa danzante nei saloni dell’ex GIL alla quale erano stati invitati a partecipare anche molti canosini. Stavano ballando il Tango dell’Amapola quando all’improvviso la gioia per la festa si tramutò in dramma. Uno o due aerei sganciarono bombe sulla città, prevalentemente sulla zona del Castello. Lo scenario che si presentò sotto gli occhi dei primi soccorritori fu di orrore puro: decine di case sventrate e tra le prime vittime e feriti che venivano estratti dalle macerie c’erano molti bambini. Il fatto che si stesse festeggiando insieme ai Royal Corps of Signals e che contemporaneamente fosse avvenuto il bombardamento sembrò inconcepibile ai cittadini che non riuscirono mai a capire il perché ma finirono per farne un collegamento logico, naturale. Tuttavia, nel corso degli anni successivi, nell’assoluta mancanza di notizie, la matrice della strage tedesca fu messa in dubbio e si cominciò a parlare della possibilità di uno sgancio per errore di aerei angloamericani

L’oblio della memoria storica

Si passò quindi dallo shock all’oblio della memoria?

Sì. Inoltre quello che i cittadini di Canosa non sapevano e non avrebbero mai saputo per oltre 60 anni è che anche Molfetta era stata duramente bombardata e altre città in Puglia e Campania erano state colpite nel corso della stessa notte.

Quando è avvenuto il recupero della memoria storica?

Solo recentemente quando è stato tolto il segreto militare ed è stato possibile scandagliare i fondi archivistici del Bundesarchiv-Militaerarchiv di Friburgo, l’Archivio militare tedesco. Lì ho ritrovato la documentazione della serie di missioni di disturbo lanciate dalla Luftwaffe. Questo mi ha permesso di incrociare i dati della documentazione trovata negli archivi militari italiani. Consentendomi in seguito di ricostruire esattamente, persino minuto per minuto, la dinamica delle varie fasi di attacco degli aerei tedeschi sgombrando così definitivamente il campo da qualsiasi equivoco.

Gli obiettivi dei tedeschi

Ma perché i bombardieri tedeschi colpirono in maniera così grave Canosa e Molfetta?

Furono proprio a causa delle feste danzanti. Le loro luci nella notte resero Canosa e Molfetta visibili dall’alto. Lo testimoniano i telegrammi del Prefetto di Bari e relazioni dei Carabinieri, che parlano esplicitamente di feste danzanti organizzate dalla truppe Alleate in saloni requisiti, le cui finestre non erano schermate. In pratica, in pieno buio, non furono rispettate le norme sull’oscuramento, la principale delle difese passive durante gli attacchi aerei. A Canosa il mancato rispetto delle norme sull’oscuramento fu aggravato dal fatto che le linee usate per i segnali di allarme che venivano lanciati da Bari, le linee telegrafiche, dopo essere state sabotate in precedenza dai tedeschi in fuga, erano state requisite poi dagli Alleati, per esigenze belliche, risultando inutilizzabili dai nostri Enti per le segnalazioni di allarme. Così a Canosa non suonò nessun allarme e si continuò a ballare e danzare fino al tragico momento delle bombe. E così anche a Molfetta.

Possiamo considerarlo un grave errore? 

Sì, il prefetto di Bari, Giuseppe Li Voti, informò il governo Badoglio – che dal 12 settembre 1943 sino al febbraio 1944 aveva sede a Brindisi – del mancato rispetto da parte degli Alleati delle norme sull’oscuramento. A sua volta il governo Badoglio inviò una nota agli Alleati. Gli Alleati ne presero atto. Rispondendo in maniera evasiva ma confermando di aver emanato in seguito regolamenti più rigidi per il rispetto delle norme sull’oscuramento da parte delle truppe Alleate.

La vera motivazione dei raids tedeschi

Ci sono dei collegamenti tra i raids tedeschi del 6 novembre e il bombardamento di Bari del 2 dicembre 1943?

Come detto in precedenza, questi singoli aerei tedeschi effettuarono tra la notte del 6 e 7 novembre diversi sorvoli con sganci di bombe e mine sul porto di Bari. E’ certamente possibile che questi attacchi di disturbo siano serviti anche per testare le capacità di reazione di difesa dei sistemi contraerei Alleati sul porto di Bari. I piloti tedeschi che tornarono alla base la notte del 7 fornirono certamente informazioni di grandissima utilità per un successivo massiccio attacco aereo. Come infatti avvenne il successivo 2 dicembre 1943 che colse completamente di sorpresa le difese Alleate.

Fine dell’oblio per Canosa e Molfetta

Possiamo allora dire che oggi, dopo 80 anni, sul bombardamento di Canosa e Molfetta l’oblio è finito?

Sì. Quest’anno a Canosa si è costituito un Comitato, presieduto da don Carmine Catalano e dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Paolo Pinnelli. Con grande sensibilità hanno portato avanti delle importanti iniziative pubbliche. In particolar modo l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Vito Malcangio, ha approvato la proposta del Comitato di intitolare un largo come “Vittime dei bombardamenti del 6 novembre 1943”. Si tratta di uno slargo, una piazzetta dove si trovava una della palazzina crollata sotto le bombe e rimasta vuota a imperitura memoria di quell’evento. L’intitolazione della piazzetta sarà un piccolo doveroso omaggio alle vittime troppo a lungo dimenticate di quella tragica notte. 

Lapide commemorativa

Bibliografia:

  • Francesco Morra, I segreti di una incursione aerea. Canosa di Puglia 6 novembre 1943, Aracne Editrice, Roma 2006.
  • Francesco Morra, Top secret Bari, 2 dicembre 1943. La vera storia della Pearl Harbor del Mediterraneo, Castelvecchi, 2014.
  • Vito Antonio Leuzzi – Giulio Esposito, L’8 settembre 1943 in Puglia e Basilicata – Documenti e testimonianze, Edizioni dal Sud, Bari 2003. 

Link Wikipedia Luftflotte:

https://it.wikipedia.org/wiki/Luftflotte_2

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Insegnante e giornalista pubblicista. Cultore di scienze biblico-teologiche, specializzato in teologia ecumenica con indirizzo biblico-patristico. Già redattore Barinedita.it (2011-1019)

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