Siamo nell’estrema periferia del quartiere Poggiofranco di Bari. Attraversiamo in auto una delle sue ampie arterie, leggiamo di sfuggita il suo nome in un angolo, e ci sovviene che, nell’autunno di 70 anni fa (Acquaviva delle Fonti 10 settembre 1952), moriva Antonio Lucarelli.

Figura di altissimo profilo negli studi storici e giuridici, Antonio Lucarelli ha concentrato la sua attenzione sui temi del Meridionalismo, del Socialismo e del Movimento Operaio, ma significativi sono stati anche i suoi contributi sul Risorgimento e sul fenomeno del brigantaggio in età post unitaria. Tra le tante sue opere ricordiamo solo La Puglia nel Risorgimento, che fu apprezzata da Antonio Gramsci e da Benedetto Croce.

Delineare la figura e l’opera di Lucarelli potrebbe sembrare superfluo, considerando il materiale presente in Rete. Ma Wikipedia, la Treccani e il Dizionario Biografico degli Italiani non vi diranno nulla su quanto invece noi vi proponiamo.

Innanzitutto una notizia: pochi sanno che presso la biblioteca “De Gemmis” a Bari è conservato un ampio fondo archivistico pervenuto alla biblioteca nel 1961, su disposizione testamentaria dello stesso Lucarelli. Il fondo è costituito da manoscritti di studi sul Risorgimento, sul brigantaggio e il socialismo, per un totale di 18 buste.

Via Lucarelli…
… nel quartiere Poggiofranco

E poi, una consueta nostra divagazione: Antonio Lucarelli è nativo di Acquaviva delle Fonti e noi nei confronti della bella città di Terra di Bari abbiamo un ormai antico sentimento di appartenenza. Non si tratta di appartenenza familiare e neppure geografica, ma di natura puramente “intellettuale”, dovuto ad una lunga dimestichezza, nata quasi occasionalmente, con le cose di Acquaviva, con la sua storia, con i suoi personaggi antichi, moderni e contemporanei.

E quindi consentiteci una rassegna, un palmarès, di Acquaviva delle Fonti e delle sue eccellenze, ad esclusione, ahimè, solo della famosa e unica cipolla di questa fertile terra.

Acquaviva delle Fonti è città viva e vivace per tradizioni culturali, per aver dato i natali a una miriade di personaggi attivi nelle arti, nelle scienze. Tre opere, note ai bibliofili, testimoniano la produzione tipografica. L’editore barese, Francesco Zannetti, di appena venti sue pubblicazioni, ben tre sono “ravvivate”: Repentini Zampilli stampati, 1663 dell’Accademia letteraria dei Ravvivati; Fax Gemina, 1664 del giureconsulto Nicolò Giovanni Abrusci; e il Legalium altercationum centuria unica, 1672 di Giovanni Antonio Molegnani.

Altre eccellenze: il poeta, librettista e medico, Domenico Antonio Mele, suoi inediti sono presso la Biblioteca Nazionale di Bari; Tommaso Luigi Francavilla, domenicano e poeta, autore di decine di componimenti sacri, non stampati a Bari perché ai suoi tempi la tipografia era ormai scomparsa dalla città; L’eccezionale personalità di Maria Antonia Scalera Stellini, unica poetessa pugliese, autrice di numerose raccolte liriche pubblicate a Roma dove viveva alla corte dei Ghigi, pur mantenendo rapporti e legami con i suoi conterranei.

Facendo un salto di secoli, passiamo al Novecento con l’epocale avvento del Cinematografo, per ricordare Sebastiano Arturo Luciani, pionieristico critico ed esegeta.

Nel campo della musica – non si dimentichi che ad Acquaviva è celebre la monumentale Cassarmonica in piazza – dobbiamo annoverare il sacerdote Cesare Franco che fu direttore di cappella presso la Basilica di San Nicola, succedendo al maestro Pasquale La Rotella. Numerose composizioni edite e inedite e la sua biblioteca si trovano presso l’Arcivescovado di Bari, dove le abbiamo viste tanti anni grazie all’impagabile Monsignor Gaetano Barracane, allora responsabile dell’arte sacra diocesana.

Tra i nostri contemporanei citiamo Carmelo Colamonaco, Accademico Linceo e Presidente dell’Accademia Pontaniana, geografo di massimo rilievo dalle numerosissime cariche tra le quali quella di Direttore dell’Osservatorio Meteorologico di Bari. E poi alla rinfusa, ma senza far nomi per motivi di privacy, un importante esponente politico, docente dell’Università, un nostro amico architetto, che ha lavorato al restauro della “cattedrale” di Acquaviva, un altro amico già fondamentale collaboratore di Casa Laterza, il carissimo mio omonimo, raffinato specialista di altari e argenti barocchi e ancora amici, amici, amici, nella scuola, negli studi.

Sarebbe bello se la nostra amministrazione comunale potesse intitolare nuove strade cittadine anche ad altri illustri acquavivesi, per rinsaldare la storica amicizia tra Bari e la bella Acquaviva.


Bibliografia

  • Francesco Liuzzi, Antonio Lucarelli tra ricerca storica e impegno civile, , Suma, Sammichele di Bari 2012.
  • Francesco Quarto, Momenti di storia di cultura letteraria in Acquaviva delle Fonti in età moderna, in «Fogli di periferia», IX, 1997, n. 2, pp. 27-34.

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Francesco Quarto è nato e vive a Bari. Da poco in pensione dopo tanti anni di vita da bibliotecario durante i quali ha “supportato” generazioni di studenti e non solo: docenti, ricercatori, accademici e continua a mantenere relazioni e contatti. Sviluppa le sue ricerche sulla storia della tipografia antica in Puglia scoprendo numerose edizioni ignote. La storia della città di Bari è l’altro ambito privilegiato dei suoi interessi. Da due anni ha una rubrica sui nostri quotidiani, molto apprezzata dai baresi e anche da viandanti e viaggiatori di passaggio nella città.

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