Sojourner Truth

“A questo punto della storia l’oscurità le sembrava tangibile e fiumi di sofferenza le inondavano l’anima, ma la luce stava per fare breccia in lei” (Schiava e Libera. Storia di Sojourner Truth pioniera dei diritti civili, Stilo Editrice 2023).

Una storia intensa, di privazione ma di reazione, quella di Sojourner Truth, nata serva, donna e afroamericana, che oggi per la rubrica Donne nel mondo troviamo giusto raccontarvi.

La storia di Sojourner Truth

La protagonista di cui vi parliamo oggi è nata a Swartekill (New York) verso la fine del Settecento, data che non è mai stata chiara e confermata dagli storici, sotto il nome di Isabella Baumfree, ed è considerata ad oggi una delle più importanti abolizioniste, pioniere dell’intersezionalità e della lotta per la cancellazione della schiavitù e per l’affermazione dei diritti civili e femminili.

Dall’età di nove anni Isabella, chiamata da tutti Belle, è vittima di un processo di deumanizzazione, in cui, quasi alla pari di un mero prodotto commerciale, è venduta a quattro famiglie diverse.

Isabella Baumfree meglio nota come Sojourner Truth

Venduta

Dopo essere stata a lungo di “proprietà” degli Hardenbergh, è venduta all’asta e “comprata” insieme ad un gregge di pecore (e al pari, potremmo dire) per 100 dollari da John Neely, con cui raggiunge la sua abitazione a Kingston. A causa sua subisce angherie di qualsiasi intensità e gravità, maltrattamenti e violenze sessuali ripetute.

L’acme della ferinità è raggiunto successivamente, quando, venduta per l’ennesima volta a John Dumont di West Park, si innamora di un uomo di nome Robert, schiavo a sua volta, con cui le sarà reso impossibile proseguire la relazione e tramite l’uso di mezzi feroci. All’epoca i “proprietari” impedivano interrelazioni tra schiavi poiché, se la donna avesse procreato bambini, questi ultimi sarebbero stati di “proprietà” del “padrone” della madre e non del padre. Robert è barbaramente picchiato e Isabella non lo rivedrà mai più (morirà a causa delle percosse subite).

Un matrimonio indesiderato

Sarà nel 1817 che Belle sarà costretta a sposare Thomas, uno schiavo più vecchio di lei, da cui avrà quattro figli: Thomas, Peter, Elizabeth e Sophia. Diana, la sua primogenita, era invece figlia di Robert.

Nelle vicende della vita di Isabella, donna volitiva, perseverante e dalle profonde integrità e dignità morali, forte come la roccia e mutevole come l’acqua, microstoria e macrostoria si intrecciano inesorabilmente. In un periodo storico in cui ingiustizie, abusi e vituperazioni sembravano appartenere alla categoria della “normalità”, tanto da considerare “padroni buoni” i “meno violenti” e tanto da ritenere l’assenza di percosse un comportamento anomalo, l’America iniziava a cambiare volto. 

Belle fu venduta più volte

L’abolizione della schiavitù in America

Per il Nuovo Mondo furono i primi anni dell’Ottocento (il 4 luglio 1827 per la precisione) il punto di approdo di un processo di graduale cambiamento, iniziato nel 1799, in cui è finalmente approvata e ufficializzata l’abolizione della schiavitù e l’emancipazione degli schiavi.

Belle spera nella sua libertà, nell’ “affetto” che credeva di aver sempre ricevuto dal suo padrone, John Dumont. Credeva che quella fiducia si sarebbe tramutata in una promessa di nuova vita.

Lui le assicura di lasciarla libera addirittura un anno prima dell’approvazione della legge, salvo poi trattenerla con sé con l’alibi di un infortunio alla mano a causa del quale riteneva che la donna fosse diventata meno efficace e operosa.

È a quel punto che Isabella decide di fuggire, portando con sé solo la più piccola dei cinque figli, non avendo la possibilità di poterli sostentare tutti e non essendo, questi ultimi, ritenuti “persone libere”. Non lo fa da fuggitiva, ma da donna che reclama con convinzione la propria libertà e il proprio libero arbitrio.

Un nuovo inizio

Trova asilo in casa di Isaac e Maria Van Wagener, che tengono la donna con loro fino all’estinzione della schiavitù. Pagano 20 dollari a Dumont per comprare le prestazioni di Isabella e poterla proteggere da lui. Qui, Belle conduce una vita tranquilla, fatta di stima e rispetto umano: valori che fino a quel momento non aveva neanche mai ipotizzato e che giungevano al suo cuore con la gittata di un fiume in piena.

Ci stiamo avvicinando agli anni in cui la donna, che nel frattempo vede partire il figlio Peter sulla baleniera Zone of Nantucket (tutt’oggi non si sa cosa sia successo al giovane, che Isabella non rivedrà mai più), dopo essersi trasferita a New York per prestare servizio all’evangelista Elijah Pierson, maturerà una profonda devozione cristiana.

Diventerà una pioniera dei diritti civili

Sojourner Truth cambia nome e diventa una predicatrice

Sarà in seguito all’incontro con Robert Matthew nel 1832, da cui prestò servizio come domestica, che avverrà l’episodio forse più emblematico della vita di Isabella Baumfree: da questo momento in poi inizierà la sua attività come predicatrice viaggiando per gli Stati Uniti e diffondendo un codice valoriale incentrato sul bisogno di giustizia e rettitudine.

Non a caso deciderà di cambiare nome, scegliendo scientemente di farsi chiamare “Sojourner Truth”: colei che è portatrice di verità. Da quel momento Sojourner, forte della sua missione divulgatrice e ambasciatrice di lotta per i diritti, diventa metodista e inaugura una stagione di dibattiti e discorsi emblematici con cui combatte per l’affermazione dei diritti civili e per l’abolizione della schiavitù.

Nel 1851 pronuncerà il suo discorso: Ain’t I a Woman?

Nel 1851 pronuncia il discorso diventato icona nell’America di quegli anni: durante il Convegno per i diritti delle donne dell’Ohio, con Ain’t I a Woman? (Non sono forse io una donna?) suggella l’inizio di una rivoluzione del pensiero e della percezione delle donne che condurrà ai primi esiti del femminismo e dei movimenti a favore del “sesso debole”.

Sojourner Truth, nel suo percorso impregnato di sacrificio, sofferenza, tenacia e palingenesi, è stata un faro per la storia della società sudista e degli schiavi neri americani, un’icona precorritrice dei tempi che ha reso il suo dolore il mordente per combattere la piaga sociale delle disuguaglianze di ogni genere.

La sua è una storia che è necessario continuare a far circolare e imitare: perché tutti dobbiamo assurgere al ruolo di “portatori di verità” e giustizia.  


Link Wikipedia Sojourner Truth:

https://it.wikipedia.org/wiki/Sojourner_Truth

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Laureata in Filologia Moderna, Scrivo per una testata di informazione cittadina e da poco opero revisione testuale e correzione di bozze su libri eterogenei. Appassionata di poesia, ho sempre pensato che scrivere sia una sonda ed io continuerò ad esplorare.

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