Oggi nelle “Storie di Puglia” vogliamo raccontare una vicenda d’amore e di gelosia che ha coinvolto ancora una volta Federico II di Svevia.

Federico si sposò più volte con Costanza d’Aragona, con Jolanda di Brienne e con Isabella d’Inghilterra, ma le cronache del tempo sottolineano con il solo vero amore dell’imperatore sia stato Bianca Lancia d’Agliano, una nobile proveniente da una famiglia ghibellina del Piemonte.

L’incontro fra Federico e Bianca

Le notizie sulle circostanze del loro incontro sono dubbie: alcune riportano l’incontro fra Bianca e Federico proprio ad Agliano, altre in Sicilia, dove la famiglia Lancia si era trasferita, ma anche se il luogo resta incerto, sembra certo che fra i due scoccò subito la scintilla, un vero e proprio colpo di fulmine.

Federico era già sposato con la seconda moglie Jolanda, ma come rammenta il detto: “al cuor non si comanda”.

E così perfino l’imperatore dovette cedere alle lusinghe dell’intransigente Eros. Questa passione si trasformò in una relazione clandestina sin dal 1225 (le fonti storiche sono abbastanza incerte anche sulle date), da cui nacquero ben due (forse tre) figli naturali.

Con il tempo quel sentimento così inteso per la nobile e bella Bianca divenne un’ossessione, tanto da portare il geloso e possessivo Federico a dubitare della fedeltà della sua amante.

La condanna di Bianca

Così rinchiuse Bianca nel castello di Gioia del Colle durante la gravidanza del figlio Manfredi.

La donna, dotata di una spiccata sensibilità, non accettò di sopportare in silenzio la vergogna di essere richiusa nella rocca e, offesa, volle mandare un messaggio forte al suo amante.

Si mutilò i seni e li mandò con il nascituro su un vassoio all’imperatore.

Sembrerebbe dunque un amore finito in tragedia, eppure, secondo quanto riportato nella Cronaca di frate Salimbene de Adam da Parma, questa storia di amore e dolore ebbe il suo “lieto fine” e Federico, ravveduto, sposò Bianca:

[…] Manfredus, filius Friderici ex alia uxore, que marchionis Lancee neptis fuit, et eam in obitu desponsavit et accepit uxorem.

Circostanza riportata anche dall’abate benedettino Matteo Paris nel suo Chronica Majora che narra come, dopo quasi vent’ anni di amore clandestino Bianca, gravemente ammalata (o fingendosi tale), per la salvezza della sua anima e per il buon nome di suo figlio Manfredi, abbia chiesto a Federico di sposarla, ottenendo il suo consenso.

Contigit enim, quod, iam circiter viginti anni elapsit, mater ipsius Memfredi graviter infirmata, vocavit ipsium Frethericum imperatorem, ut misertus illius pro Deo ipsam visitare non dedignaretur; credebatur namque in proximo moritura. Et cum venisset imperator, ait ei mulier iunctis palmis, et abortis lacrimis cum singultibus: “Domine, miserere mihi, miserere mihi in proximo moriture et succurre periture! De periculo corporis mihi formidandum est, sed multo magis sollicitor de pericolo anime iminenti. Habes namque filium quendam naturalem Memfredum, quem tibi genui, Placeat igitur tibi me desponsare, ut et ille Memfredus legitimetur, et anima mea a periculo liberetur!” Inclinatus est igitur precibus supplicantis et ipsam sibi matrimonio copulavit. 


Copertina: Codex Manesse

Fonti:

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Giornalista pubblicista, da anni collabora come redattore, fotoreporter e social media manager per testate giornalistiche on-line. Persona curiosa e intraprendente, ha coltivato negli anni diversi hobby.

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