elicottero

Anche oggi la redazione di Bari e… vi porta alla scoperta di una storia poco nota o semplicemente dimenticata del capoluogo pugliese.

Parleremo di Gaetano Granieri (1862-1930) un uomo che eccelse in diverse discipline, diventando poeta dialettale, decoratore, scultore e soprattutto inventore.

In questa sede non parleremo del Granieri poeta dialettale che gli è valso una dedica toponomastica al quartiere San Paolo, se volete un assaggio delle sue poesie potete leggere il nostro Parnaso Barese, e non tratteremo neanche la sua maestria come decoratore che nei primi anni del Novecento ha abbellito con alcune sue opere i teatri Petruzzelli e Piccinni, ci concentreremo sul suo ruolo d’inventore.

L’elicottero inventato da Granieri

Sì, perché il Granieri era un uomo forse di scarsa cultura ma dal grande genio e inventiva.

Il nostro Gaetano disegnò e addirittura brevettò l’elicottero.

L’invenzione teorica dell’elicottero risale addirittura al sommo maestro Leonardo da Vinci e in tempi relativamente moderni, seppure ancora in maniera teorica e con un piccolo modello, all’ingegnere Enrico Forlanini del 1877, ma fu il 34enne Granieri a disegnare e soprattutto a brevettare per primo il suo modello di elicottero.

Sì, il barese Gaetano si era trasferitosi a Marsiglia in cerca di lavoro, brevettò la sua invenzione presso il ministero francese del commercio, industria, poste e telegrafi:

un apparecchio aereo dirigibile applicabile all’industria, avente lo scopo di rimpiazzare gli aerostati

Il brevetto n. 254194 venne rilasciato il 3 giugno 1896.

A questo punto il suo amore per l’Italia fu per lui deleterio, infatti avrebbe potuto vendere la sua invenzione in Francia dove aveva destato l’interesse dell’Union des Inventeurs, della Societé des Inventeurs Modernes di Parigi e del Bureau des Brevets, ma l’uomo, ingenuo e innamorato della sua nazione a cui voleva far ritorno, rifiutò ogni offerta sicuro che avrebbe potuto venderla anche in Italia.

Purtroppo per lui, tornato in Italia nel 1898 il suo sogno s’infranse ed ebbe un brutto risveglio: la sua invenzione non suscitò alcun interesse.

La delusione

Il suo brevetto non portò a nessuna creazione e restò chiuso in un cassetto. Nel 1930 il nostro inventore morì.

E nonostante l’orgoglio dimostrato dal figlio Amleto che incollò il brevetto su una tavola di legno per mostrarlo a chi non credeva al genio paterno, Gaetano non raggiunse mai la notorietà che meritava per il suo ingegno.

Il mancato merito e lo smarrimento dei documenti

Suo figlio fu addirittura invitato dal giornalista Enzo Tortora alla trasmissione Portobello per parlare dell’invenzione del padre, ma per motivi di salute dovette rinunciare.

Con la morte del figlio Amleto anche la documentazione del brevetto andò persa.

Di questa incredibile macchina resta solo uno schizzo nel quale è disegnato un uomo alla guida di un rudimentale apparecchio composto da una grande elica anteriore e una coppia sull’abitacolo.

Lo schizzo dell’elicottero di Granieri (ph Adda Editore)

Un’altra eccellenza pugliese che rischia di essere consegnata all’oblio.


Bibliografia:

  • Pasquale Sorrenti, I Baresi, Tipolitografia MARE, Bari 1980
  • Vito Antonio Melchiorre, Storie di Bari, Adda Editore 2001

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Giornalista pubblicista, da anni collabora come redattore, fotoreporter e social media manager per testate giornalistiche on-line. Persona curiosa e intraprendente, ha coltivato negli anni diversi hobby.

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