È conservato nel British Museum un testo antico in dialetto pugliese. Si tratta di una raccolta di traduzioni del XIII secolo scritte in ambiente ebraico. Agli ebrei è legata anche la storia di una lingua pugliese, appunto il pugghisi. Questa parlata fa parte delle lingue giudeo-romanze usate dagli ebrei delle varie parti della penisola italiana. 

La storia di questa lingua è durata poco più di quattro secoli e trova origini in una lunga storia che vede protagonisti, principalmente, gli ebrei dell’Italia meridionale e una minoranza di ebrei sefarditi. 

L’origine degli insediamenti ebraici nel Sud Italia risale alla grande diaspora avvenuta dal 70 d.C., quando molti ebrei formarono le loro prime comunità. Col passare dei secoli si sono formate parecchie comunità anche in Puglia. Le più numerose furono quelle di Otranto, Lecce, Manduria, Bari, Trani, Barletta e Manfredonia. Fra l’VII ed il X secolo Oria e Bari erano considerati i maggiori centri di irradiazione culturale dell’ebraismo

Nel corso del tempo si sono formati degli insediamenti nelle varie località, le giudecche, ma i giudei erano liberi di risiedere in ogni luogo ed erano obbligati a portare come segno distintivo un cerchio rosso cucito sui vestiti. Le varie comunità vivevano in armonia con la gran maggioranza della popolazione cristiana anche se non sono mancate vessazioni nei loro confronti, in particolar modo da alcuni ambienti ecclesiastici o da monarchi come gli Angioini, che adottarono apertamente una politica antigiudaica

Nel 1492 fu emanato l’editto dell’Alhambra, che prevedeva l’espulsione di tutti gli ebrei dalla Spagna e dai suoi possedimenti. L’applicazione dell’editto sconvolse la vita degli israeliti della Sardegna e della Sicilia che erano sotto il dominio spagnolo. Gran parte degli esuli siciliani si trasferì nel Regno di Napoli e a questi si aggiunsero molti ebrei sefarditi provenienti dalla Penisola Iberica. 

La presenza ebraica subì una ulteriore espulsione quando gli Aragonesi furono sconfitti dagli Spagnoli e il Regno di Napoli divenne Vicereame spagnolo. Nel 1510 il re di Spagna emise un editto di espulsione degli ebrei meridionali e parecchi di loro furono obbligati a lasciare la terra che li aveva ospitati per quindici secoli. 

Editto di espulsione degli ebrei meridionali del 1510

Molti di loro si trasferirono nella vicina isola di Corfù sotto il dominio veneziano. Sull’isola greca esisteva già una comunità di ebrei greci detti romanioti, ma i nuovi arrivati formarono una comunità separata. Dalla miscela di dialetti nacque la nuova lingua, formata da vocaboli calabresi, salentini, spagnoli col contributo di altri dialetti pugliesi. Questi ultimi erano così numerosi che nel tempo imposero ai loro correligionari non solo il loro dialetto pugliese, ma anche il loro costume. 

Questo dialetto è formato dalle parole prese in prestito dai vari luoghi di provenienza, ma il suo vocabolario originale è stato irrimediabilmente impoverito e privato dei suoi elementi migliori. Un ebreo corfiota in visita in qualsiasi parte della Puglia avrebbe avuto difficoltà a capire la parlata vernacolare sebbene la struttura grammaticale fosse esattamente la stessa di quel dialetto.

Fra gli studiosi che si sono occupati di questo idioma c’è anche Armando Perotti che, in uno dei suoi scritti, riporta una preghiera recitata degli ebrei dell’isola a fine Ottocento.

Dicimu lu chidus (benedizione).

Ni lavamu li manu e non dicimu beraca, pirchè non havimu di fare amozì.

Pjamu lu selinu mancu di una aguliva e la amujamo e lu acitu e dicimu beracà.

Pjamu la mazzà di menzu co li doi seniali e dicimu cussì:

Comu spartimu chista mazzà cusì spartiu Acados Barucu.

La mari muviu e passaro li padri nostri a menzu di issu, e fici cun issi miraculi; cussì cu fazza cun nui chistu annu a cà lu annu che vieni liberi.

Incime li goti di vinu e dicimu la agadà e lumpivi a la ricumvata cu la manu manca.

La scomparsa di questa lingua è attribuibile a diverse cause. La dominazione veneta ebbe termine nel 1797 e Corfù passò alla Francia sino al 1815 quando cadde sotto la dominazione inglese. Nel 1864 l’isola fu annessa alla Grecia. Gli ebrei a Corfù toccarono le 6mila anime. Alla fine dell’Ottocento più di un migliaio di ebrei fuggì da Corfù dopo un’accusa di omicidio rituale e approdarono a Trieste. Da allora la comunità ebraica iniziò il suo declino. 

Nel 1923 c’erano ancora a Corfù 3mila ebrei. Nel 1944 i nazisti ne deportarono 1800.


Foto copertina: Nicola Antonio Imperiale


Bibliografia

Sulle orme di Armando Perotti, Atti della giornata di studio – Bari -Cassano Murge 30 maggio 2003, a cura di C. Crapis, B. Leddomade, M. Virno, Messaggi Edizioni 2006.

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Francesco Loseto è nato nella città vecchia di Bari nel 1952. È laureato in Lettere. Dal 1980 ha insegnato italiano e storia. Quasi tutta la sua carriera scolastica si è svolta nei corsi serali per studenti-lavoratori.

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